Monumenti
CHIESA MADRE SS. TRINITA’
CHIESA DI SAN VITALE
E’ dedicata al santo Patrono, fu edificata nel secolo XVII sui resti della cappella regia che era aggregata al castello fondato da Ruggero, il conte normanno che nel 1077 aveva assediato ed espugnato la città. La chiesa presenta due finestre bifore di stile gotico sulla facciata orientale, ed è ricca di stucchi opera di Antonio Messina. Nella chiesa si ammirano la statua lignea di San Vitale (opera del castronovese Antonio Giordano), una Madonnina con bambino di marmo finissimo, un Cristo spirante sulla croce su tavola ed un quadro del beato Elia, nipote di S. Vitale.
CHIESA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Con dispaccio Vice-regio del 23 agosto 1523, un secolo dopo la consacrazione della Chiesa Madre, sul luogo ove prima c’era una chiesetta dedicata a S. Stefano Protomartire, venne edificata la chiesa dedicata a S. Caterina d’Alessandria, che per le sue decorazioni e la sua architettura corinzio-romanica, si pone fra le più belle chiese di Castronovo. Più che con la sua denominazione vera, però, i castronovesi la conoscono come chiesa della Badia, a motivo della presenza, fino alla fine dell’800, di un monastero di monache benedettine e relativa Madre Badessa. Dell’antico monastero oggi rimane ben poco. Il reperto più importante, conservato in perfetto stato è il grandioso e pregevole gradone del coro o “cantoria”, con parete in legno traforato e balaustra intagliata, opera di maestranze siciliane, e al centro del quale spicca lo stemma cittadino dipinto su tavola. La chiesa è ad unica navata con abside semiscorrevole e catino a porzione di sfera. La semplicità dell’attuale prospetto contrasta con la ricchezza cromatica dell’interno ove spiccano gli stucchi policromi settecenteschi del castronovese Antonio Messina. L’altare maggiore è stato realizzato da ignoto nel 700 con tarsie di marmi policromi, mentre il pavimento è in granito. Nel secolo XIX fu restaurata dallo stuccatore Calogero Sesta. Le tante opere d’arte presenti, fanno di questa chiesa un vero gioiello, una bomboniera da vedere e da apprezzare. All’interno, infatti, sono da ammirare i pregevoli altari in marmo e agata, un ciborio ricavato da un monolito d’agata, le tele dell’Addolorata, di S. Antonio Abate, di S. Benedetto, di S. Caterina, attribuite a Fra fedele di S. Biagio Platani (AG). L’opera d’arte più antica custodita nella chiesa è una statua in legno dipinto e dorato raffigurante l’Immacolata, datata 1698, opera degli artisti Francesco Ryna e Vincenzo Di Giovanni. Da ricordare anche un confessionale degli inizi del XVIII secolo opera di autore ignoto. Attualmente vi si celebra la Messa nelle domeniche e nelle feste di precetto.
CHIESA DI SAN FRANCESCO
Le prime notizie di una cappella dedicata a San Francesco d’Assisi, in Castronovo, risalgono al 1346. Fu eretta su sito attuale dopo l’affondamento tellurico di una Chiesa e un convento dedicati a S. Rocco dei quali non resta più alcuna traccia. Su questa cappella fu poi costruita l’attuale Chiesa. Se ne decretò la costruzione l’8 gennaio 1556 dedicandola , però, non a S. Francesco ma a S. Antonio di Padova, per espresso volere del sig. Antonio Garagliano che aveva donato il suolo. Nel 1578 la Chiesa venne ampliata da Francesco Capobianco con la costruzione di un convento, questa volta però dedicando il tutto a S. Francesco d’Assisi. Nel 1774, il rev. P. Giuseppe Noto munì il campanile di un grande orologio e dotò la chiesa di un organo a canne. Nel 1868, a seguito dell’abolizione degli organi religiosi, i locali del convento furono adibiti a palazzo comunali. La chiesa, ad un’unica navata, senza transetto, completata da un’abside quadrata con copertura a botte lunettata, poggiante su capitelli corinzi, è un piccolo museo d’arte. Varie sono le opere che riempiono gli altari laterali (otto in tutto risalenti al 1780), che sono di marmo giallo ricavato dalle cave del Kassar: una bellissima statua lignea raffigurante S. Francesco d’Assisi alta due metri realizzata dallo scultore Konrad Platz; le statue di S. Calogero, di S. Giuseppe e dell’Immacolata Concezione, opera di Filippo Quattrocchi di Ganci (PA). Collocata nel primo altare entrando a sinistra dal cinquecentesco portale, è la statua di S. Eligio (S. Alò), della prima metà del XIX secolo. Per il consistente numero di statue che vi si conservano alla chiesa è stato attribuito l’appellativo di “Chiesa delle Statue”. Di particolare interesse è l’Annunziata, gruppo scultureo in legno di pioppo, salice e tiglio, realizzato nel 1580 da Marco Lo Cascio di Chiusa Sclafani. La bara processionale policromata è costituita da un piedistallo ornato con scene a rilievo raffiguranti episodi della vita della Madonna, ai cui angoli si trovano quattro colonne che sorreggono una cupola racchiudente il gruppo statuario della Madonna dell’Arcangelo Gabriele. Ogni anno, per la festa del SS. Crocifisso il 3 maggio, viene portata in processione per le vie del paese da un gruppo di circa 50 bambini. gli affreschi sulla volta sono opera del pittore castronovese Giuseppe Traina e risalgono al 1848.
CHIESA DEL CALVARIO
È stata costruita nel 1810 in seguito a colletta popolare sul terreno ove prima sorgeva il monastero femminile di S. Antonio Abate, risalente al 1520. L’edificio ha pianta circolare formato da una parte centrale con ai lati due piccoli vani-sagrestia. I lavori di costruzione videro l’intervento di più artisti, quali Andrea Sesta, Andrea Geraci e suo figlio Stefano, e ancora Giovanni Patti. Il tutto è circondato da un’inferriata dei primi del ‘900. Sul Calvario, ogni anno il Venerdì Santo, viene commemorata la passione e crocifissione di Gesù.
CHIESA DI SANTA ROSALIA
Negli anni 1624-25, la peste fece in Sicilia numerose vittime, colpendo anche Castronovo; 4000 furono i morti, quasi la metà degli abitanti. Subito dopo, per ricordare ai posteri tale calamità, fu edificata la chiesa, dedicata a S. Rosalia. A decretarne la costruzione fu il Rev. Don Antonio Giallongo, arciprete della Matrice, per eseguire la volontà dei genitori, i quali avevano espresso il voto di erigere una cappella o chiesetta alla Santa come ringraziamento per essere stati liberati dalla peste. Abbellita con stucchi nel 1770, e restaurata ancora nel 1964, custodisce una statua lignea di S. Rosalia, opera artigianale di autore ignoto del secolo XIX.
CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO
La chiesa fu edificata nel 1621, ma già nel 1770 il Rev. Don Giuseppe Alondres la fece restaurare dallo stuccatore Castronovese Antonio Messina, allievo del Serpotta. Nel 1950 la Chiesa è stata tagliata in due parti, una delle quali venne demolita per fare posto all’attuale corso Umberto I. L’edificio è a navata unica con abside retto, la volta è in parte a copertura lignea e in parte a crociera, le decorazioni interne sono tutte a stucco bianco. All’esterno la chiesa è priva della facciata originale; il portale, proviene dalla demolizione della chiesa di S. Sebastiano. Anche se piccola e mutila, al suo interno conserva pregevoli opere d’arte. Oltre agli stucchi del Messina, nell’abside ospita un settecentesco dipinto a olio su tela con l’effigie della titolare della chiesa, opera di Vito d’Anna. Da poco custodisce l’affresco trecentesco del catino absidale, raffigurante il Giudice Giusto, staccato dalla chiesa omonima sul colle S. Vitale. Ma certamente l’opera più pregevole è la “vara” di S. Giorgio, ex protettore di Castronovo, gruppo ligneo policromo di Marco e Silvio Lo Cascio di Chiusa Sclafani, che viene portata in processione il 3 maggio per la festa del SS. Crocifisso. Sono inoltre degni di interesse il Crocifisso ligneo (XVIII sec.) d’autore ignoto ed un’urna del Cristo morto, realizzata nel 1949 dal castronovese Vito Butera. È aperta al culto e vi si celebra la messa la messa mattutina feriale.
CHIESA DI SAN PIETRO
di Lutti li paisi e li citati
ecu arceri, ccu cavaddi e ecu piduna
juraru supra di li spati.
Po’, mannaru un curreri a la Curuna:
Semu cca, tutti pronti e boni armati
a sirvimentu di la Sacra Curuna,
a difesa di Vostra Maistati.
La chiesa rimase aperta al culto fino agli inizi dell’800, oggi è in rovina; al suo interno si trovava una statua di S. Pietro in cattedra (attribuita a Domenico Gagini) oggi nella Chiesa Madre.
IL COLLE DI SAN VITALE
CONVENTO DEI CAPPUCCINI CHIESA DI S. MARIA DELLA BAGNARA
La prima presenza documentata dei cappuccini in Sicilia risale al 1533 e si registra proprio a Castronovo. L’antico convento sorgeva in aperta campagna, a tre miglia di distanza dal paese. Il luogo era inclemente e riusciva a danno della salute dei frati, tanto da indurli nel 1609 ad abbandonare la struttura religiosa. Il nuovo convento fu costruito nel 1610 nel quartiere Rakalbiat in seguito ad una donazione del feudo di Gefalmuto da parte del benefattore Girolamo Bottoneri, dedicato a S. Nicolò di Bari. Il complesso religioso è stato forgia di tanti frati che con le loro opera santificali hanno dato lustro al convento: fra questi si ricorda S. Bernardo da Corleone. Altra figura religiosa che operò tra il 1920 e il 1950 è stata quella di Fra Vitale Lino, benvoluto ed amato da tutti per la sua bontà ed amore verso il, prossimo, morto in odor di santità in una cappella attigua al convento; la sua salma è ivi custodita in un mausoleo realizzato in marmo giallo di Castronovo. Oggi il convento grazie all’apera intelligente e fattiva di padre Federico, attuale guardiano, è stato trasformato in Oasi Francescana. La struttura ospita periodicamente gruppi di preghiera di varie parti della Sicilia. Il complesso religioso è dotato di un parco giochi per bambini e di uno spazio utilizzato per manifestazioni teatrali. La Chiesa attigua è intitolato alla Madre Celeste “S. Maria la Bagnara”, è ad un’unica navata con abside retto, senza transetto e presenta un impianto planimetrico longitudinale. Tra le opere d’arte vano ricordate un tabernacolo di secolo XVII in legno con una grandiosa croce attribuita a Frate Agostino Li Volsi, e a Fra Vincenzo Coppola da Trapani; un tabernacolo a tre piani riccamente decorati da intarsi, intagli con volute e motivi floreali e colonnine ritortili; una statua della Madonna della Bagnara di autore ignoto del XVII secolo, il cui culto venne portato dai conquistatori normanni; una “vara” processionale dell’Assunta realizzata da Michele Pace e Vito Butera, artigiani castronovesi; un dipinto, raffigurante S. Rosalia, attribuito a Fra Fedele da San Biagio Platani; ed ancora altre tele realizzate da artisti locali.
LE FONTANE DI CASTRONOVO:
Fonte Regio
Fonte Rabato
Fonte Kassar